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Anselmo Bucci: quotazioni artista, biografia e formazione del Maestro di Fossombrone

Conosciuto ormai anche nel mondo dell’antiquariato, Anselmo Bucci è uno degli artisti più poliedrici del primo Novecento, grazie a una produzione che spazia dall’incisione alla scrittura di alcune opere tuttora considerate di rilievo, oltre che alla pittura. Una figura che per anni è stata nota solo agli esperti in vendita opere d’arte a Milano, ma che sta vivendo un periodo di forte riscoperta.
In questo articolo analizzeremo alcuni aspetti della sua carriera, utili anche a chi sia interessato a richiedere una quotazione artista o una valutazione opera d’arte.


 

Anselmo Bucci: biografia di un avanguardista

Come molti artisti suoi contemporanei, negli anni della giovinezza Anselmo Bucci affianca gli studi classici alla passione per l’arte, frequentando il laboratorio del noto pittore Francesco Salvini. È tuttavia precoce la sua volontà di travalicare ogni forma di canone, una tensione che lo porterà a diventare, negli anni, uno dei principali esponenti dell’avanguardia artistica del primo Novecento, e che lo induce nel 1905 a lasciare l’Accademia di Brera per trasferirsi a Parigi che proprio delle avanguardie era allora capitale.
È a Parigi che si sviluppa quello che sarà per sempre il suo tratto distintivo, grazie a un percorso di formazione che vede costante la partecipazione e la mutua influenza con artisti contemporanei del calibro di Pablo Picasso e Amedeo Modigliani. Ed è sempre nello stesso periodo che la sua produzione amplia ulteriormente i propri confini andando ad estendersi all’incisione, nella quale Anselmo Bucci si distinguerà per una personalissima poetica che, eco della sua formazione, unirà tratti del classicismo italiano, del post-impressionismo e del futurismo. Diventano estimatori del suo lavoro critici di rilievo come Salmon e Apollinaire, e l’editore Devambrez, allora punto di riferimento nel settore, comincia a stampare e diffondere le sue opere.

Anselmo Bucci e i modi di esprimersi del futurismo

Dalla punta secca, tecnica che esalta la sua abilità nel catturare il movimento dei soggetti, all’acquaforte, senza rinunciare all’incisione e alla pittura. Negli anni della prima maturità Anselmo Bucci prosegue il proprio percorso di ricerca e formazione intraprendendo anche una serie di viaggi alla ricerca della luce.
Spostandosi in diversi paesi del Mediterraneo, dalla Spagna all’Africa, i suoi lavori degli anni 10’ riflettono questa ricerca del modo in cui luci diverse catturano e valorizzano colorazioni diverse sui medesimi materiali. Questa produzione itinerante trova poi un arresto con lo scoppio della Prima guerra mondiale, quando Bucci entrerà come volontario nel Battaglione Ciclisti, di cui fanno già parte numerosi esponenti del futurismo italiano come Marinetti e Boccioni. Il conflitto non interrompe tuttavia la sua prolifica attività, che si concentra in questi anni in litografie e dipinti in cui l’autore cristallizza la sua visione della guerra.
L’esperienza del conflitto mondiale, e la possibilità, alla fine di quest’ultimo, di riprendere i viaggi nella capitale francese, ormai sua seconda patria, si rifletteranno negli anni venti in un cambiamento di stile che troverà la sua massima espressione nell’adesione e promozione al gruppo del Novecento – cui lui stesso darà il nome –, un gruppo di artisti che si riuniscono intorno alla figura della scrittrice Margherita Sarfatti e che mirano a un ritorno alla figura, a un distaccamento dalle avanguardie in favore di una rinnovata attenzione verso il classicismo.

Anselmo Bucci, il mondo letterario e la Seconda guerra mondiale

Impossibile non menzionare il rapporto di Anselmo Bucci con il mondo letterario, che si esprime non solo con la stesura di opere che gli varranno, nel 1930, una medaglia da parte del ministero dell’istruzione, ma anche con la realizzazione di tavole che andranno a costituire le illustrazioni della prima – ormai celebre – edizione italiana del “Libro della Giungla” dell’inglese Rudyard Kipling.
Il periodo in cui l’autore si dedica all’illustrazione di opere letterarie – senza peraltro trascurare la sua attività pittorica – segna anche il distaccamento dal gruppo Novecento in favore di un rinnovato interesse proprio per i linguaggi letterari e, in un secondo momento, di un ritorno alla pittura di guerra e all’incisione, attività in cui predilige quali soggetti le imprese dell’Aviazione Militare e dei corpi della Marina. La natura eclettica dell’artista lo spinge tuttavia alla costante ricerca di nuovi soggetti, come dimostrato dall’ultimo riconoscimento concessogli in vita, il Premio all’Angelicum per l’arte sacra.

Anselmo Bucci: quotazione artista e valutazione quadri a Milano

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