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Fortunato Depero: quotazione opere del fondatore della Casa Futurista

Tra i fondatori del Secondo Futurismo, Fortunato Depero è stato una figura fondamentale per l’evoluzione del panorama artistico nazionale, una figura la cui influenza si è spiegata sino ai giorni nostri, andando a interessare settori diversi e al contempo vicini al mondo dell’arte. Per chi fosse interessato a una valutazione opera d’arte o semplicemente a saperne di più, in questo articolo ne tracceremo un breve profilo.


Fortunato Depero

Fortunato Depero: biografia breve

Nato alla fine del 1800, Fortunato Depero fu avviato sin da subito agli studi artistici, frequentando la Scuola Reale Elisabettiana d’arte che lo porterà a interessarsi alla scultura e partecipare agli allestimenti dell’Esposizione Universale in qualità di decoratore. Precoce fu anche l’approccio con il movimento futurista, con i cui esponenti strinse i primi contatti non appena diplomato, in occasione di una mostra di Umberto Boccioni organizzata a Roma. Nella stessa città farà poi la conoscenza di Tommaso Marinetti e Giacomo Balla, nonché del gallerista Sprovieri, il primo a consentirgli di esporre le sue opere all’Esposizione Libera Futurista Internazionale.

Nella capitale si stabilirà infine in modo permanente dopo il primo conflitto mondiale. Sebbene vicino alla corrente astrattista – con un’influenza futurista che si evidenzia principalmente nell’uso del colore -, fu in quel periodo che Depero pubblicò, insieme con Balla, il Manifesto della Ricostruzione futurista dell’universo, con il quale annunciò la fondazione del Secondo Futurismo.

Il Secondo Futurismo, come descrive il Manifesto steso proprio da Balla e Depero, avrebbe portato a una ideazione nuova dell’universo mediante l’integrazione degli elementi futuristi nella vita quotidiana. Una spinta che ebbe un notevole impatto non solo nel mondo dell’arte, ma anche in quello del design, dunque, con la ricerca di nuovi materiali e tecniche con i quali realizzare gli oggetti di uso domestico e abituale dell’uomo futurista.

Fortunato Depero dal Teatro Plastico alla Casa d’Arte Futurista

La realizzazione dell’obiettivo futurista vide Depero impegnato nella ricerca e nella sperimentazione in diversi campi. Non solo pittura e scultura, ma anche architettura, scenografia, artigianato decorativo. Nella scenografia, Depero collaborò tanto con il Ballets Russes quanto con Pablo Picasso, sviluppando un legame con il teatro che troverà successivamente la sua massima espressione nell’esperienza del Teatro Plastico del poeta Gilbert Clavel.

Come il Secondo Futurismo, anche il Teatro Plastico si prefiggeva l’obiettivo di sostituire – ricreare – il teatro tradizionale, mediante l’uso di marionette in legno. In occasione del primo spettacolo, Balli Plastici, Depero si dedicò inoltre a un’attività che sarebbe divenuta uno dei suoi tratti distintivi: la realizzazione degli arazzi futuristi. L’esperienza teatrale è raffigurata nel dipinto a olio I miei balli plastici, mentre il teatro plastico troverà in un secondo momento una sublimazione definitiva nel Teatro Magico.

Fu al termine di questa collaborazione che Depero tornò nella città della sua giovinezza, Rovereto, per dare nuova linfa al Secondo Futurismo mettendo a frutto la sua attività di sperimentazione nella realizzazione della Casa d’Arte Futurista. Il progetto applicava, infatti, i risultati della ricerca di Depero, mostrando suppellettili di uso quotidiano destinate a sostituire quelle tradizionali nell’accompagnare la routine – la vita domestica, il lavoro, ogni aspetto – dell’uomo futurista. L’interazione con il design e il disegno industriale gli valse una partecipazione all’Exposition internationale des Arts décoratifs et industriels modernes di Parigi, nonché alla Biennale di Venezia.

Singolare è il fatto che anche in questa occasione l’attività pittorica di Depero non si limitasse al campo dell’arte. Il dipinto “Squisito al selz” fu infatti prodromico di uno stretto legame con il commendator Campari – cui era dedicato – e che portò alla nascita del celebre Bitter. Con Campari, Depero introdusse nel mondo industriale innovazioni – l’uso dei font come elemento decorativo, il colore stesso della bevanda e il suo impatto sulla bottiglia in vetro trasparente e il richiamo di una forma considerata simbolo di vigore: l’altoparlante – che saranno precorritrici di quell’interazione tra arte e design che è oggi alla base del Made in Italy.

Negli anni successivi questa commistione tra arte e vita quotidiana divenne più profonda, con un trasferimento a New York e la realizzazione di pubblicità, copertine di magazine, e allo stesso tempo la nascita dell’Aeropittura Futurista, il cui scopo era quello di dare all’arte pittorica una nuova prospettiva, e specificamente quella dei piloti di aerei. Una volta tornato in Italia, l’esperienza americana lo portò alla stesura dell’ultimo dei suoi manifesti: il Manifesto dell’arte pubblicitaria futurista. Gli anni immediatamente precedenti, e quelli successivi al secondo conflitto mondiale, lo videro impegnato nella realizzazione del primo museo futurista, opera completata della quale non vide tuttavia mai l’inaugurazione.

Fortunato Depero: quotazione artista, valutazione quadro e vendita opere d’arte a Milano

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