Filippo Cifariello

“Tre vite in una” è il titolo della biografia che Filippo Cifariello pubblica negli anni 30, ripercorrendo le tappe della sua carriera artistica e della sua vita privata.
Se da un lato la fama come scultore ed i riconoscimenti abbiano accompagnato lo scultore per un lungo tempo, dall’altro la sua vita privata fu spesso affiancata da grandi tragedie.
Ispirato ai fatti circa il suo primo matrimonio, fu scritto un libro “L’artista e la sciantosa”, che ripercorre le tappe del processo per il quale l’artista fu condannato prima e assolto poi dall’accusa di uxorcidio.

Del suo virtuosismo artistico invece, viene sempre ricordato il momento in cui la commissione della Biennale di Venezia rifiutò una sua opera, che per la troppa somiglianza al vero sembrava frutto di un calco umano.
La risposta dell’artista fu di replicare lo stesso soggetto in un formato più piccolo ed ancora più dettagliato.

Morì suicida a Napoli nel 1936.

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