Pittrice rivoluzionaria, viene considerata il punto di partenza dell’arte moderna indiana del XX secolo.
Carriera precoce, inizia a studiare scultura prima a Firenze a soli 11 anni, partita con la madre dall’India, e poi pittura a Parigi.
Muore giovanissima a 28 anni a causa di complicazioni legate ad un aborto…
Di madre ungherese e padre indiano, Amrita assimila a Parigi i modelli post-impressionisti di Cèzzane e Modigliani, e sembra trovarsi a suo agio nella vita e negli eccessi della città.
Ritorna in India nel 1934 per seguire il suo destino, e i soggetti dei suoi dipinti si sostituiscono con quelli dell’India tradizionale. Vengono rappresentate soprattutto le donne : i suoi dipinti per primi denunciano la condizione femminile in un paese dalle grandi contraddizioni.
Artisticamente Amrita e’ affascinata dalla tradizione medioevale indiana, che ripercorre in un viaggio nella regione ai confini con il Nepal, dove si trasferisce con il marito
Amrita matura uno stile unico, e raffigura uomini e donne indiane come nessuno aveva fatto prima, attenta soprattutto a ritrarre e raccontare la vita delle classi emarginate del Paese.
Nei suoi autoritratti la vediamo bellissima e sensuale con sopracciglia folte e labbra rosse, lo sguardo di una donna eccentrica ed irrequieta.