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Enrico Baj: quotazione opere ed attività artistica

Quotazione opere Enrico Baj: scopriamo insieme l’attività artistica del celebre autore milanese ed il valore delle sue opere più e meno celebri.

Ecco tutto quello che dovete sapere su un importante pittore ed interprete del Novecento italiano.



Enrico Baj, biografia

Enrico Baj concluse gli studi al Liceo Classico Berchet di Milano, per poi iscriversi alla Facoltà di Medicina e Chirurgia, sempre nel capoluogo lombardo. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, Baj abbandonò tuttavia gli studi alla Facoltà di Medicina, per iscriversi a Giurisprudenza. Gli studi in legge furono più fortunati, tanto che Baj terminò con successo il percorso accademico, divenendo poi Avvocato. Durante gli studi universitari Enrico Baj frequentò contestualmente L’Accademia delle Belle Arti di Brera, ateneo nel quale avvenne la sua formazione in campo artistico.

Enrico Baj – opera

Durante tutta la sua vita l’artista consolidò rapporti umani e culturali con alcuni autorevoli autori e poeti italiani e stranieri del tempo (André Breton, Umberto Eco, Edoardo Sanguineti, Marcel Duchamp e molti altri ancora).

La prima personale galleria di Enrico Baj si tenne nell’anno 1951 presso la Galleria San Fedele di Milano. In quell’occasione l’artista espose per la prima volta alcune sue opere informali. Il 1951 fu una anno molto importante per Baj: proprio in quel periodo l’artista fondò con Sergio Dangelo il movimento della Pittura Nucleare. Due anni più tardi (1953) fu la volta della fondazione del Movimento Internazionale per il Bauhaus immaginista, insieme ad Anger Jorn: il movimento si poneva in contrasto e in netta contrapposizione con la Scuola di Ulm (Max Bill).

Un anno più tardi (1954) Baj e Jorn diedero poi vita agli Incontri Internazionali della Ceramica, ad Albissola Marina, presso le Ceramiche Marzotti. Al prestigioso evento parteciparono molti ospiti illustri, tra i quali Lucio Fontana, Emilio Scanavino, Aligi Sassu, Roberto Matta e molti altri.

Nel corso degli anni Baj collaborò con importanti riviste d’avanguardia quali Il Gesto, Boa e Phases. Nel corso degli anni 50 l’artista consolidò anche un grande passione per la scrittura, che lo portò a pubblicare numerosi libri, tra i quali ricordiamo Impariamo la Pittura, Patafisica, Fantasia e Realtà ed Ecologia dell’Arte.

Il 1957 segnò l’avvento della firma di Baj del manifesto Contro lo Stile. Proprio in quell’anno l’artista tenne la prima personale all’estero, presso la Gallery One di Londra. Enrico Baj partecipò successivamente nel 1962 alla mostra The Art of Assemblage di New York, in occasione della quale conobbe Duchamp. Fino alla metà degli anni 60 e per la precisione dal 63 al 66 Baj trascorse molto tempo a Parigi. Proprio nella capitale francese l’artista entrò a far parte del Collège de ‘Pataphysique.

L’artista pose negli anni di attività sempre la massima attenzione agli aspetti sociali del proprio lavoro. A tal proposito Baj consacrò nel corso del 1972 una grande tela ai funerali del famoso anarchico Pinelli. Dopo quarant’anni, nel 2012 l’opera venne esposta al Palazzo Reale di Milano.

L’archivio dell’artista è oggi conservato presso l’Archivio del 900 del Mart di Rovereto.

Il pensiero artistico di Enrico Baj

Enrico Baj aderì nel corso della sua produzione artistica a diversi movimenti e correnti pittoriche del XX secolo. L’artista aderì in particolare al Movimento Nucleare, alla Patafisica, al Surrealismo e al Nuoveau Realisme.

Dalla versatilità culturale dell’artista si percepisce il suo animo particolarmente estroso e la sua capacità di cogliere ed eviscerare la realtà fin dalla sue dimensioni atomiche, elaborandone un’interpretazione decisamente personale. Le opere del Baj furono realizzate con l’ausilio dei più svariati materiali, quali ad esempio le stoffe, il legno, e ancora i tubi idraulici e il meccano.

In un certo senso possiamo dire che l’artista ci ha proposto una visione alquanto mostruosa del mondo: la moda si identifica in una forma degradata dell’arte, per mezzo del grande progresso della tecnologia. Quest’ultima in particolare rappresenta oramai la regina incontrastata del genere umano, responsabile del prevalere della forma sulla sostanza.

Enrico Baj: attività artistica e catalogo generale

Nel corso della sua attività artistica Enrico Baj si avvalse dell’utilizzo di tecniche diverse, passando da drapping al collage. Surrealismo e Dadaismo furono correnti che marcano profondamente la produzione artistica del Baj: basti pensare ai tipici collage realizzati con l’ausilio di materiali diversi, quali medaglie, bottoni e passamanerie, mescolati alla classica pittura.

Le opere più celebri a firma Enrico Baj, sono oggi conservate in numerosi musei, tra i quali il Museo Civico del Castello di Masnago (Va), la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo, la Galleria nazionale D’Arte Moderna di Roma, e ancora Il MAP (Museo d’Arte Plastica) di Castiglione Olona e il Museo della Collezione Berardo di Lisbona.
Vi sono poi alcune opere (quadri e litografie) di Enrico Baj all’asta.

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